La zona dove sorgevano i bagni " Zero Beach ", soprannominati bagni dei Vip,
ricompresa tra il porto Luca Ferrari e l'amena Punta Murena
Alassio - Un anno e nove mesi di reclusione per Rocco
Invernizzi e dodici mesi per Chiara Ravera. Si è chiuso con due
condanne il processo per i presunti abusi contestati intorno alla
struttura Zero Beach di Punta Murena ad Alassio.
La sentenza è stata letta questa mattina dal Collegio del tribunale
di Savona che ha condannato l’ex assessore al Demanio del Comune di
Alassio per tre capi d’imputazione, mentre lo ha assolto perché il fatto
non sussiste da una quarta contestazione (di aver tentato di eludere le
investigazioni delle autorità sui presunti abusi). Sia ad Invernizzi
che a Chiara Ravera (che era a giudizio come titolare dello stabilimento
balneare) è stata concessa la sospensione condizionale della pena.
Le accuse per gli imputati (difesi dagli avvocati Franco Vazio e
Maurizio Frizzi) erano di interesse privato in atti d’ufficio
(contestato come abuso d’ufficio) e falso in relazione ai lavori
eseguiti nel 2009 nello stabilimento “Zero Beach”.
Secondo l’accusa, basata su sopralluoghi, controlli e testimonianze
rese nella fase di indagine, ci sarebbero state delle irregolarità nello
stabilimento balneare dove alcune delle strutture non sarebbero
risultate a norma perché modificate in corso d’opera rispetto al
progetto iniziale. Nel mirino dell’inchiesta sugli abusi edilizi erano
finiti i muretti di contenimento realizzati a punta Murena, ma anche il
chiosco all’interno degli Zero Beach. Abusi che, sempre secondo la tesi
della Procura, grazie all’intervento dell’allora assessore erano stati
coperti per consentire alla Ravera di tenere aperta la propria attività.
Lo stabilimento era anche finito sotto sequestro nell’aprile del
2010. Un provvedimento che la Procura aveva motivato con la mancata
esecuzione dell’ordinanza del Comune di demolizione e ripristino della
struttura.
Da www.Ivg.it del 15 Aprile 2015
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