lunedì 15 gennaio 2018

Alassio - Torino - Caso della nonnina-pilota: Marco Melgrati "innocente seriale", 29ma assoluzione per l'ex sindaco di Alassio

Marco Melgrati, dopo l'ennesima vittoria in una causa penale, quest'oggi, 
che lo vedeva accusato per l'ipotesi di raggiro di una ultra " ottuagenaria ", 
indossa spavaldamente la toga da avvocato, dopo la 29° assoluzione

"Sentenza arrivata a seguito di una istruttoria dibattimentale completa e complessa, che restituisce dignità all’architetto Melgrati", commenta il difensore Franco Vazio

Assoluzione numero ventinove per Marco Melgrati, ex sindaco di Alassio in predicato per la prossima tornata delle Comunali ed ex consigliere regionale. E' stato prosciolto dalle accuse con formula piena in un processo che si è svolto presso il Tribunale di Torino, che lo vedeva imputato per una presunta circonvenzione d'incapace ai danni di un'anziana. Quest'ultima, Ada Pace, la mitica Sayonara delle corse automobilistiche e motociclistiche degli anni Cinquanta-Sessanta, lo aveva retribuito con una parcella da 70 mila euro per un progetto di ristrutturazione e gli aveva trasferito una un'Alfa Romeo Giulietta Spider d'epoca. Fatti finiti nel mirino degli inquirenti perché la donna era stata dichiarata interdetta e una perizia incaricata dal pm ne aveva profilato l'incapacità di esercitare le proprie facoltà mentali.

La pubblica accusa contestava a Melgrati l'induzione "ad atti nocivi" che avrebbero portato l'anziana signora al trasferimento di fondi e intestazioni di beni, senza essere capace di intedere e volere. Ma il giudice ha ritenuto la contestazione non fondata. Per l'architetto ed ex sindaco alassino è una nuova vittoria in sede giudiziaria. Per la precisione, è la ventinovesima assoluzione.

Ada Pace, deceduta alla veneranda età di 92 anni, è stata una campionessa dei motori, icona delle corse tra gli anni Cinquanta e Sessanta. L’ex primo cittadino di Alassio è stato chiamato a rispondere per una parcella di 70 mila euro emessa nei confronti della donna per un progetto di ristrutturazione e a giustificare l'intestazione di un'Alfa Romeo Giulietta Spider, pagata con il prezzo simbolico di 100 euro, ma del valore di 30 mila euro. Rinviato a giudizio insieme, ma non in concorso, con un avvocato civilista di Torino che, invece, si sarebbe fatto intestare una casa e una Ferrari Dino 246 GT, insieme ad una moto, "inducendo" l'anziana al testamento.

Il vice-coordinatore regionale di Forza Italia e presidente di Politica per Passione incassa un nuovo esito positivo al termine di un processo. Anche questa volta difeso dall'avvocato (e parlamentare del Pd) Franco Vazio. "Voglio esprimere grande soddisfazione per l’esito di questo processo odioso, per la contestazione mossa nei confronti del mio assistito. Questa sentenza, arrivata a seguito di una istruttoria dibattimentale completa e complessa, ha restituito la dignità all’architetto Melgrati che è risultato estraneo alle contestazioni che gli erano state mosse", commenta l'avvocato Vazio.

Il ringraziamento di Melgrati va subito al suo legale difensore che, pur militando sull'opposto fronte politico, ha sempre centrato gli obiettivi nelle udienze a carico dell'ex sindaco. "E' molto bravo e ha la fortuna di difendere un innocente seriale, condannato ad essere sempre assolto", è la chiosa ironica di Melgrati.


Da www.Savonanews.it del 15 Gennaio 2018

 

 

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